Siamo in Chianti, nei pressi dell'antico Castello di Spaltenna, dove fin da prima del 1003, bolla di Papa Pasquale II, sorge l'antichissima Pieve di San Pietro in Avenano.
Nel corso del XII secolo però, questa pieve venne come "sostituita" da un'altra pieve, posta in adiacenza al castello di Spaltenna, ovvero la Pieve di Santa Maria.
La maggiore importanza del mercato di Gaiole in Chianti e la cresciuta importanza del Castello di Spaltenna fecero si che anche la Pieve di Santa Maria crescesse di importanza.
La Pieve di Santa Maria a Spaltenna ha l'impianto tipico delle pievi romaniche fiorentine dell'epoca con tre navate, copertura in legno ed unica abside circolare.
Le navate sono separate da archeggiature a tutto sesto.
Alcune parti interne testimoniano l'esecuzione di varie ristrutturazioni.
La torre campanaria è ben conservata.
Il gruppo composto dalla Pieve, dalla torre campanaria e dal cortile interno (con pozzo cisterna) oggi sono inglobati nell'architettura del Castello di Spaltenna.
Ma oltre ai quasi mille anni la Pieve di Santa Maria di Spaltenna è nota per la Leggenda del Crocifisso.
Racconta una vecchia leggenda che la collina di Spaltenna fosse un tempo un folto bosco di lecci tanto da essere definito "buio e macchioso più di tutti" e quindi nessuno voleva attraversarlo.
Ma una pastorella, molto devota alla Madonna, portava le sue pecore proprio in quella macchia.
Anzi fra quei lecci fitti, mai cessando di pregare la Madonna, riusciva a sorvegliare le sue pecore e nello stesso tempo filare i "pennecchi" di lana che i genitori le davano da fare.
E la Madonna che "aveva caro tutto quel pensare d'un core bono ed innocente gliele volse render merito con un miracolo da far piangere di tenerezza".
Una sera al momento di radunare le pecore la pastorella si accorse che ne mancava una.
La cerco molto girando per il bosco ed alla fine la vide immobile nel bosco.
La chiamò più volte ma la pecora non si mosse.
Allora la pastorella prese un sasso e lo lanciò verso la pecora.
Ma il sasso cadde al suolo vicino a Lei ed in quel punto si levò un lamento.
"In quel subito la buona figliola rimase e tremò tutta; ma perchè era di gran core e la Vergine allora gliene cresceva, si fece innanzi fin dove era la pecora e vedde disteso in una spiazzatella il nostro Signore a mo' di Crocifisso.
E lei, appena veduto questo, la si inginocchiò e incominciò a piangere e a singhiozzare molto e a dimandare pietà, misericordia e perdono, perchè gli aveva tirato la sassata.
E la sassata si vedeva allora e la si vede anc'ora, chè quell'immagine ha il braccio diritto incrinato.
Ma la Vergine ebbe pietà di quel pianto e rese subito la pace a quel core che non aveva nè colpa nè peccato.
Anzi la sentè in sè tanta fidanza, quella figliola, ch'ella s'acchinò e abbracciò nostro Signore".
Il mattino seguente, al levare del sole, una gran "pricissione di popolo, co' ceri accesi e con gli stendardi spiegati, dirieto a' preti e tutti co' piè scalzi, furono al luogo del miracolo".
L'immagine sacra fu portata in chiesa dove ancora è oggetto di grande devozione.
E tutto questo accade per permissione di Dio, in que' tempi la ch'i ho detto, la seconda domenica di Maggio ch'è il giorno che ogni anno se ne fa festa.
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