Non esageriamo iniziando con il dire che per arrivare alla chiesa abbaziale occorre salire per lo Scalone dei Morti ... salita che non sarà uno scherzo.
Non affrontate lo scalone al centro, gli scalini sono irregolari sia come larghezza che come altezza e sono comunque in assoluto bassi e molto, molto lisci e scivolosi.
Meglio stare ai lati usando i corrimano e ricordiamo che per chi non se la senta c'è l'ascensore.
Segnaliamo che sulla destra, salendo, si trovano alcune tombe di Abati.
La porta di uscita ha un nome importante ... stiamo attraversando il portale dello Zodiaco.
Non abbiamo nessuna certazza su chi scolpì il portale dello Zodiaco, anche si ritiene probabile che fu lo scultore Niccoló che lavorò alla Sacra tra il 1120 ed il 1130.
Ma perchè Portale dello Zodiaco?
Per gli stipiti decorati con rilievi scolpiti con i segni zodiacali.
Ricordianoci che era un'epoca in cui i segni zodiacali erano un modo per rappresentare lo scorrere del tempo
Esiste in Italia un'altra porta "dello zodiaco" molto simile a questa.
La si trova a Modena ed è la porta dei Principi (di Modena).
Usciti ci si affaccia al belvedere sulla sinistra e si continua a salire verso la Chiesa abbaziale dove, finalmente, entraiamo.
Dopo tanti scalini finalmente si entra in chiesa ... e sinceramente il portone di ingresso non è nulla di particolare.
La Chiesa Abbaziale è stata prima dedicata a Santa Maria della Stella e poi a San Michele Arcangelo.
La originale devozione alla Vergine Maria è documentata nelle numerose raffigurazioni siano essi affreschi e/o dipinti su tela o tavola.
La Chiesa è da un punto di vista architettonico divisa in due:
- il santuario o 5ª Chiesa
- il coro vecchio o 4ª Chiesa
Sicuramente rimarrete incantati dall'enorme e splendido grande affresco all'ingresso
in alto la Beata Vergine Maria Assunta in Cielo
al centro la "Dormito Virginis" con gli apostoli in preghiera
in basso la Beata Vergine Maria Addolorata al sepolcro di Gesù con pie donne e Maria Maddalena.
A chi interessa vedere le foto degli altri affreschi e/o dipinti su tela o tavola clicchi qui.
L'interno della 5ª Chiesa è strutturato su una classica orditura su tre navate.
Sull'abside di sinistra si trova la statua del Beato Antonio Rosmini fondatore dei Rosminiani.
Ma la tomba più bella è quella dell'Abate Gugliemo.
ndr: di Abati con il nome Gugliemo negli oltre 1'000 anni ce ne sono stati ben 5 ...
Un po' dappertutto sono visibili i sarcofaghi di ben 25 Reali Savoia.
Nel XVII i Benedettini, che da oltre 600 anni avevano curato la Sacra di San Michele per motivi che non conosciamo, si erano praticamente estinti.
Restava solo qualche vecchio Padre e nulla più.
Nel 1622 i monaci benedettini su ritirarono e così rimase fino al 1836.
Fu Re Carlo Alberto di Savoia a rivitalizzarla collocandoci stabilmente una nuova una congregazione religiosa i Rosminiani.
Antonio Rosmini era il fondatore del Sacro Monte Calvario di Domodossola, la congregazione religiosa dell'Istituto della Carità detta appunto dei "Rosminiani", ed accettò di buon grado il regale dono, trasferendoci alcuni dei suoi adepti.
Nell'agosto del 1836 anche Papa Gregorio XVI si adeguava al volere del Re nominando i Rosminiani amministratori della Sacra di San Michele e di tutti gli annessi.
Ma Re carlo Alberto aveva anche un altro obbiettivo per la Sacra di San MIchele.
L'abbazia doveva diventare l'ultima dimora dei Reali di casa Savoia Carignano.
Fece quindi traslare direttamente dal Duomo di Torino le salme di 24 Reali.
Il 12 giugno 1937, con una solenne liturgia presieduta dal cardinale Maurilio Fossati, Re Vittorio Emanuele III fece traslare i corpi di 19 reali dentro dei monumentali e massicci sarcofaghi in serpentino verde.
Ma chi sono i Reali Savoia che riposano alla Sacra?
Margherita di Francia
Caterina
Amedeo Marchese di S. Rambert
Maria
Ottone
Maurizio Principe di Oneglia
Gabriele
Felice
Francesco Giacinto Re di Cipro
Luisa
Francesca d'Orleans detta Colombina d'amore
Maria Giovanna di Nemours
Cristina
Emanuele Filiberto
Giuseppe Emanuele
Maria Anna
Emanuele Filiberto Conte di Drelin
Tommaso Filippo
Giuseppe Vittorio Amedeo
5 corpicini i cui nomi sono scritti in cielo
La numerazione adottata è la stessa usata all'interno della Chiesa Abbaziale.
Rientriamo in chiesa per uscire immediatamete ed andare verso gli esterni e la Torre della bell'Alda
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