Premesso che la biografia di San Giovanni Gualberto ha poche certezze e tanto folclore ... vediamo cosa si conosce e cosa no.
Di San Giovanni Gualberto non è nota la data di nascita, che possiamo probabilmente stimare appena dopo l'anno 1000, ne è noto il luogo di nascita ... probabilmente a Firenze, ma c'è chi scrive che sia nato nel castello di Petroio in Val di Pesa.
Anche sulla famglia di appartenenza c'è incertezza, anche se i più lo indicano appartenente ai Visdomini.
Poco si sa sulla vita giovanile di Giovanni, fino a quando non venne ucciso un congiunto stretto, forse un fratello di nome Ugo.
Da qui in poi leggenda, folclore e storia si fondono assieme.
Secondo i costumi del tempo (leggasi legge del taglione) è Giovanni il preposto della famiglia alla vendetta riparatrice.
E la vendetta si doveva consumare fuori porta San Miniato a Firenze tendendo in un agguato verso l'assassino del fratello.
L'agguato riuscì, ma prima che Giovanni colpisse con il fendente finale l'avversario si inginocchiò di fronte a Giovanni e messo le braccia in forma di croce invocò pietà.
Giovanni gettò la spada e concesse il perdono, cosa assai rara all'epoca (e forse anche oggi).
La leggenda ci racconta di come Giovanni si recò nel vicino Monastero di San Miniato, sia a pregare e sia a chiedere a Gesù se avesse fatto bene a perdonare l'assassino del congiunto.
E Gesù rispose facendo annuire, in segno di approvazione con il capo, il Crocifisso lí presente.
Per Giovanni Gualberto fu l'illuminazione della vita ed prese l'immediata decisione di ritirarsi nel monastero benedettino annesso ... non senza qualche problema con il padre prima ... e con i superiori dopo.
San Giovanni Gualberto non esita infatti ad accusare, sia il suo abate Oberto e sia il vescovo di Firenze Mezzabarba, di essere simoniaci.
Ma San Giovanni Gualberto c'è l'aveva anche contro i seguaci del nicolaismo.
Probabilmente San Giovanni era un simpatizzante del movimento della Pataria che si stava sviluppando a Milano proprio in quegli anni, tanto fu che, non riuscendo a battere sul campo le gerarchie ecclesiastiche di Firenze, pensò bene di ritirarsi nei fitti boschi di Acquabella, oggi più nota con il nome di Vallombrosa.
Qui San Giovanni Gualberto incontrò altri due monaci del monastero di Settimo fr. Paolo e fr. Guntelmo con cui letteralmente costruì la prima chiesa e l'annesso monastero.
Il resto della vita di San Giovanni Gualberto sarà poi dedicato all'applicazione rigorosa della regola di San Benedetto ed all'organizzazione della Congregazione dei Vallombrosiani.
San Giovanni Gualberto muore nel 1073 a Passignano Val d'Elsa nel monastero di San Michele ove a tutt'oggi le Sue spoglie mortali riposano.
Papa Pio XII il 12 gennaio 1951 proclamò San Giovanni Gualberto patrono dei Forestali d'Italia.
Con Pataria si definisce il movimento sviluppatosi a Milano circa nel 1057 che aveva come obbiettivo l'eliminazione della pratica del nicolaismo (ovvero il matrimonio del clero) e la lotta contro la simonia.
Il termine simonia deriva da Simon Mago, del quale si legge che offrì denaro agli Apostoli per acquistare il potere spirituale di conferire lo Spirito Santo a coloro cui imponeva le mani; in modo che, dopo aver comprato il dono dello Spirito Santo, Simon Mago si potesse arricchire con la vendita dei miracoli che avrebbe fatto con esso.
È però bene distinguere quelli che vendono le cose spirituali (che quindi somigliano a Simon Mago nelle intenzioni) rispetto a quelli che comprano le cose spirituali (che quindi somigliano a Simon Mago nelle azioni).
Coloro che vendono le cose spirituali, praticamente si comportano come Giezi, il discepolo di Eliseo, di cui la Scrittura racconta di come chiese denaro a Naaman (Re 2.5).
Da ciò i venditori dei beni spirituali oltre che simoniaci sono chiamati in alternativa con il termine di gieziti.
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