La visita alla Certosa del Galluzzo di Firenze non è mai casuale.
Qui, anche per la relativa difficoltà ad arrivare, ci si viene programmando la visita.
IO ci sono stato 3 volte dal 2002 ad ora e ciò che andrò a descrivere è esclusivamente quello che ho potuto vedere di persona e sentito dalle mie guide.
Le visite alla Certosa del Galluzzo di Firenze sono esclusivamente guidate e vengono fatte, dal Martedi alla Sabato, cpn la seguente cadenza oraria.
in Estate 10.00 - 11.00 - 15.00 - 17.00
in Inverno 10.00 - 11.00 - 15.00 - 16.00
Alla Domenica le visite si effettuano solo al pomeriggio con lo stesso schema Estate / Inverno
Questa pagina non si sostituisce alla visita dal vivo, anzi vuole stimolarVi a farla.
Solo per farVi capire cosa si vede durante la visita, oltre che nella pinacoteca, un po' dappertutto ci sono decine di quadri ed affreschi.
Noi, volontariamente, ne documentiamo solo cinque o sei ...
La sosta sugli scranni dei monaci e la visita ad una delle celle dei monaci è semplicemente mistica e nessuna foto o testo la potranno spiegare.
Quindi, se potete, non indugiate ed andate a visitate questa certosa, tra l'altro una delle poche veramentre visitabile quasi per intero.
Palazzo Acciaiuoli - la pinacoteca
Piazzale antistante alla chiesa
Chiesa con il Coro dei Conversi
Chiesa con il Coro dei Monaci
Presbiterio
Corridoio delle cappelle
Cappella di Santa Maria
Colloquio dei Monaci
Chiostrino dei Monaci
Sala Capitolare
Chiostro Grande
Refettorio dei Monaci
Chiostrino dei Conversi
Tutto ciò premesso la visita alla Certosa del Galluzzo di Firenze parte dalla cancellata in ferro del 1545 che ci fa accedere (e salire) allo scalone di ingresso.
Tramite lo scalone si arriva al livello del pianoro del Monte Acuto su cui è costruita l'intera Certosa.
Ovviamente attualmente di "acuto" al monte non è rimasto molto ed è da notare come molte delle pietre da costruzione usate per edificare gli edifici furono prese proprio dallo sbancamento del Monte Acuto stesso.
Il primo edificio che si visita è il Palazzo degli Acciaiuoli, oggi utilizzato come piccola pinacoteca.
La Pinacoteca è allestita su due grandi saloni e, tra le tante opere presenti, segnaliamo i cinque grandi affreschi staccati dal chiostro e restaurati nel secolo scorso, il ritratto dell'Acciaioli e le due tele rappresentanti San Bruno e San Lorenzo che vedete sopra.
Finita la visita alla Pinacoteca si esce nel piazzale della chiesa ove al centro si affaccia la Chiesa di San Lorenzo (1545).
Prestate attenzione nel grande piazzale alle pendenza progettate per raccogliere l'acqua piovana in due punti di raccolta.
Dal piazzale entreremo nella Chiesa di San Lorenzo.
Intanto notiamo come la parte che nella mappa è individuata con il numero 3 sia stata realizzate in epoca molto più recente rispetto alla chiesa vera e propria.
La Certosa non era solo i luoghi dei monaci, ma anche quello dei conversi ... ed anche i conversi partecipavano, con le giuste distanze sociali, alla vita monastica.
Le due statue, site sulla parte bassa della facciata, rappresentano, a sinistra, San Bruno ed a destra San Lorenzo.
L'interno della chiesa di San Lorenzo è diviso in due parti:
- la parte di ingresso è (era) il coro dei conversi
- la parte interna è (era) il coro dei monaci
Di questa chiesa Vi rimarranno in mente sono il coro ligneo ...
ed il grandissimo affresco di Bernardino Poccetti rappresentante "le Esequie e l'ascesa al cielo di San Bruno".
Per un attimo prestate attenzione al pavimento che è originale del XV secolo.
Dalla chiesa si esce e si entra nella sala del Colloquio dei monaci destinata alla mezzora settimanale di colloquio tra i monaci.
Ricordo che i monaci Certosini sono ancora oggi votati al silenzio ed è consentito di parlare tra di loro solo per mezzora alla settimana.
Qui, oltre agli scranni originali si vedranno alcune antiche vetrate risalenti al 1560.
Qualche volta ho veramente preteso troppo dal mio cellulare ... E' si perchè tutte le foto sono state fatte con un cellulare e nemmeno troppo costoso.
Si esce da Colloquio dei monaci e si entra nel Chiostro dei monaci.
Non sottovalutate questo chiostro dove si trova questo splendido lava mani dei monaci.
Prima di entrare nel refettorio ogni monaco doveva lavarsi le mani ed i due rulli di legno ai lati del lavandino ... erano per gli asciugamani.
Sul lava mani si legge la scritta:
A differenza del 2002, quando dal Colloquio dei Monaci si entrava nel refettorio dei monaci, nel 2020 si entra nell'Aula Capitolare che nel 2002 non era visitabile.
Specifico il termine "dei monaci" perchè esistono un refettorio, un chiostro e le celle anche dei Conversi, uomini di fede che non hanno preso tutti i voti e pertanto non sono monaci.
I Conversi sono indinspensabili per il funzionamento della Certosa, perchè possono lavorare all'esterno della Certosa stessa e parlare tra di loro senza vincoli di orari.
Ma torniamo alla nostra visita.
Si entra nell'Aula Capitolare, dove, ogni giorno, veniva letto, studiato e commentato un capitolo delle regola.
Qui, in mezzo alla sala, si trova il monumento funebre di Leonardo Buonafe realizzato da Francesco di Giuliano da Sangallo e un bell'affresco di Mariotto Albertinelli rappresentante la Crocifissione con ai piedi della Croce da sinistra a destra: la Madonna, Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista.
Sulle pareti ci sono altri quadri che il poco tempo a disposizione impedisce anche solo di guardare.
Ma forse la cosa più bella sono le anti della porta di legno tutte finemente intarsiate.
Usciti dall'Aula Capitolare si entra nel Chiostro Grande.
La prima sensazione che si ha è di immensità.
Il Chiostro sembra, ma forse lo è davvero, enorme.
Il Chiostro Grande, detto anche "Galilea Maior", è utilizzato come camposanto per i monaci ed ha al centro un bel pozzo in pietra e ferro battuto.
La nostra guida ci fa vedere una delle celle dei monaci, dimensioni da medio appartamento (circa 100 mq) con la struttura del terra tetto, realizzata in modo estremamente funzionale ed efficiente.
La visita è quasi finita e si torna indietro, per l'antica foresteria, per entrare nel refettorio.
Nel refettorio a turno, mentre gli altri monaci mangiano, uno digiunava e leggeva le Letture Sacre.
Non Vi vogliamoo dediare con la citazione di tutte le opere viste.
Sappiate che all'interno della Certosa ci sono opere Andrea e Giovanni della Robbia, del Pontormo e forse di Donatello.
Un ultima cosa, come tutte le abbazie Cistercensi, c'è la distilleria con gli immancabili liquori dei frati, anche se non ci sono più, ed il loro miele.
Non è stato possibile (sia nel 2002 e sia nel 2020) visitare le cappelle di Santa Maria (lato destro della chiesa) e di Sant'Andrea (sotterranea) per problemi di statica e di mancanza di fondi per il loro risanamento.
Ribadisco che lo scrivente ha realmente visitato (sembra assurdo doverlo dire, ma troppi scrivono di cose mai viste) la Certosa del Galluzzo di Firenze per la prima volta nell'ormai lontano Giugno del 2002.
Sono poi tornato, nel Gennaio 2017, a fare alcune foto di esterni e nel Giugno 2020 (appena dopo il lockdown) a fare una nuova visita.
Devo dire che molto poco è cambiato se non che attualmente la Certosa del Galluzzo di Firenze è gestita dalla Comunità di San Leolino e che stavano costruendo un ascensore per permettere una più agevole la salita dei visitatori.
AugurandoTi una buona visita al sito ... Ti consigliamo di prenotare con Noi la Tua vacanza usando Booking.com. Qui di seguito alcune offerte last minute per i prossimi due giorni su alcune delle strutture presenti nelle vicinanze della Certosa del Galluzzo
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