La storia non ci dice con certezza dove San Paolo fu decapitato il 29 Giugno del 67 d.C..
C'era chi sosteneva che San Paolo che fu decapitato, in prossimità di un pino secolare, sul cippo contenuto in questa chiesa e c'era chi sosteneva che fu decapitato sulla Via Ostiense nella zona dove oggi si trova la Basilica di San Paolo.
A Noi poco interessa determinarlo, mentre ci affascina la bellezza del posto, che ricordiamo essere dentro Roma, a partire dall'antico viale, in basolato di epoca romana, con cui dalla Chiesa di Santa Maria in Scala Coeli si arriva alla Chiesa del Martirio di San Paolo.
Bellissima è la lapide sopra l'ingresso principale che ci ricorda:
S. Pauli apostoli martyrii locus ubi tres fontes mirabiliter eruperunt
(Questo è il) luogo del martirio di San Paolo Apostolo dove tre fonti sgorgarono miracolosamente
Su book.google.it è consultabile il libro di "Del P. Coronelli" dal titolo Biblioteca Universale Sacro - Profana, Antico - Moderna Volume 2 e scritto nel 1702 che, a pag 765 cita, oltre a quella sopra la porta, anche un'altra lapide:
Locum San Pauli Apostoli martyrio trium Fontili
Qui ex tunc pracisi Capitis saltu emanarunt
Miraculo insignem, vetustate deformatum, Ade
Extruela magnificentius restituit ornavit
Praticamente la testa decapitata di San Paolo rimbalzò a terra per tre volte e da ognuno di quei tre punti iniziò a sgorgare miracolosamente acqua.
Aggiungiamo che la leggenda vuole che il carnefice non fu colpito da schizzi di sangue, ma da bianco latte che sgorgava dal tronco e dalla testa mozzati.
La Chiesa del Martirio di San Paolo è di costruzione relativamente recente, in quanto fu realizzata nel 1599 quando il Cardinale Pietro Aldobrandini affidò i lavori al (grande) architetto Giacomo della Porta che già aveva realizzato, su commissione però del Cardinale Alessandro Farnese, la Chiesa di Santa Maria in Scala Coeli.
La Chiesa del Martirio di San Paolo è relativamente piccola ed ha una forma a croce con un'unica navata posta perpendicolarmente rispetto all'entrata.
In origine la Chiesa del Martirio di San Paolo era arricchita da importanti quadri, tra cui la Crocifissione del Guido Reni, che ora si trova esposta nei Musei Vaticani.
Quella che si vede oggi è solo una copia di buona fattura.
Gli altri dipinti sono andati semplicemente perduti all'epoca delle razzie fatte dai francesi di Napoleone all'epoca del Trattato di Tolentino del 1797.
A quanto di nostra conoscenza ad oggi l'unica opera originale rimasta nella Chiesa del Martirio di San Paolo è la "Pala della Decapitazione" opera del bolognese Bartolomeo Passarotti e dipinta nel 1592 sita nell'altare di San Paolo.
Interessanti sono le tre nicchie sulla parete opposta all'entrata con le fonti da dove, fino al 1950, sgorgava acqua corrente da cui il nome dell'Abbazia ... delle Tre Fontane.
Se ci fate caso le nicchie sono disposte in leggera pendenza
Prestate attenzione al pavimento in quanto, in parte, è realizzato con mosaici provenienti sia dall'antico oratorio su cui fu costruita la chiesa ...
... e sia, come nel caso dei mosaici rappresentanti le quattro stagioni, provenienti dal mitreo di Ostia Antica ...
Non potrete sbagliarVi nel riconoscere le quattro stagioni in quanto in alto c'è scritto, in latino, a quale stagione si riferiscono:
ver - Primavera
aestas - Estate
autu - Autunno
hiems - Inverno
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